“Finisco di compilare i moduli e
arrivo!” Gli risposi dalla stanza medici.
Quella che lui chiamava ‘La mia nuova amica’
era la figlia di un noto industriale della zona nonché benefattore dell’ospedale
, senza i suoi fondi la mia sezione di
ricerca avrebbe chiuso i battenti, perciò avremmo avuto tutti addosso specie la
stampa, stavo ancora leggendo i moduli quando arrivò Valerius, mi guardò con
quegli occhi imbarazzanti e limpidi aveva proprio l’aria del bravo ragazzo, mi
disse facendo un accenno di occhiolino: “Lascia Deva sei impedita con le carte
ti aiuto io, arriverà presto il legale di parte e sembra ci sia anche l’esperto
da 90!”
Arrossii le carte non facevano per me, il mio
sadico godimento era davanti alle salme, aprirle la mia sola passione.
“Già, una bella rogna!” Replicai
sommessa.
Quella mattina il collega non sarebbe
venuto e io mi trattenni anche se sarei dovuta smontare dal turno della notte.
Indossai la cuffia blu con i teschi bianchi Valerius mi allacciò il camice mi
illudevo di piacergli specie quando mi abbracciava da dietro per far passare il
filo e annodarlo.
Ma a parte questo e qualche sguardo non si
sbilanciava mai. E io be non potevo avere legami almeno così credevo.
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